martedì 10 aprile 2012

Il SG dell'ONU ribadisce il suo appello alle parti della cartella del Sahara ad impegnarsi in discussioni sostanziali




Il SG dell'ONU ribadisce il suo appello alle parti della cartella del Sahara ad impegnarsi in discussioni sostanziali
10/04/2012







Ban Ki-moon chiama l'Algeria a permettere il censimento delle popolazioni nei campi di Tindouf






Il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha ribadito il suo appello alle parti perchè si impegnino in discussioni sostanziali sul Sahara su base dei round precedenti di negoziati, e considerando le ultime consultazioni del suo inviato personale, Christopher Ross, ed ha chiamato nuovamente ad un censimento delle popolazioni nei campi di Tindouf, in Algeria.






Il segretario generale delle Nazioni Unite indica, nella sua ultima relazione sul Sahara, pubblicata lunedì a New York, soltanto durante il periodo interessato dalla relazione (aprile 2011/marzo 2012), le parti hanno partecipato a tre round di negoziati informali, ad una riunione sulle risorse naturali ed un'altra sulle misure di fiducia, oltre alle interviste bilaterali di suo inviato personale con le parti.






La relazione evoca la nuova costituzione marocchina che è stata adottata in luglio scorso, precisando che la legge fondamentale comprende disposizioni riguardo alla regionalizzazione ed il piano d'autonomia al Sahara sotto la sovranità marocchina.






D'altra parte, questa relazione mette in valore gli sforzi acconsentì da parte del Marocco nel settore dei diritti umani, ricordando che nel quadro delle riforme intrapresa da SM il re, il governo ha realizzato " un Consiglio nazionale dei diritti dell'uomo e delle sue antenne locali a Laayoune ed a Dakhla, operative da dicembre 2011".






Il SG dell'ONU rinnova anche il suo appello perché sia organizzato un censimento generale delle popolazioni che si trovano nei campi di Tindouf in Algeria, conformemente ai suoi impegni internazionali, sia il terzo anno consecutivo che questa domanda è presentata e si urta sempre al rifiuto persistente dell'Algeria, notando che l'alto commissariato ai profughi (ACR) " continua a discutere con il paese ospite" .






La risoluzione 1979 (aprile 2011), del Consiglio di sicurezza, aveva richiesto all'ACR di proseguire la sua azione per registrare gli abitanti dei campi di Tindouf in Algeria.






Per quanto riguarda la situazione di Securità, Ban Ki-moon ha espresso la sua preoccupazione quando al deterioramento della sicurezza nella regione del Sahel, insistendo sulle lacune di cui soffre il coordinamento della sicurezza regionale, la proliferazione nella regione delle armi che provengono dalla Libia e la mancanza di mezzi per sorvegliare le frontiere.






La relazione richiama a questo proposito, il rapimento delle tre persone che lavorano nel settore dell'aiuto umanitario, " un italiano e due spagnoli che sono stati rapiti nella regione di Rabouni vicino a Tindouf in Algeria" e che " non sono ancora libarati".






Il SG dell'ONU ha espresso la sua solidarietà con i tre umanitari e con le loro famiglie, chiedendole " liberazione immediata ed inconditionnelle".






A proposito delle misure di fiducia, il SG dell'ONU evoca la riunione di valutazione ed ha salutato l'allargamento del programma di visita familiare per superficie, salutando anche, le azioni condotte in materia di sminamento.






Il Sig. Ban Ki-moon ha dichiarato che " alla luce degli sforzi permanente il mio invito personale, raccomando che il Consiglio di sicurezza proroghi il mandato del MINURSO per un periodo supplementare di 12 mesi al 13 aprile 2013 ".






Il Sig. Ban Ki-moon ha salutato a questo proposito " gli sforzi permanenti" di suo inviare personale con le parti a favore di una soluzione politica, appena e reciprocamente accettabile con le parti.





















Discussioni tra il sovrano Marocchino ed il segretario generale delle Nazioni Unite






-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale/Corcas -






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mercoledì 14 marzo 2012

Negoziato di Manhasset: le parti della cartella del Sahara si trovano in Europa tra tre mesi



Negoziato di Manhasset: le parti della cartella del Sahara si trovano in Europa tra tre mesi







Il nono round dei negoziati informali sul Sahara ha preso fine martedì, dopo mezzogiorno, a Manhasset nella regione di New York con soprattutto un risultato concreto, in questo caso il fatto che le parti si troveranno in giugno, quindi luglio prossimi per una nuova serie di negoziati.






Il ministro degli esteri e della cooperazione, Saad Dine El Othmani, che presiede la delegazione marocchina composta anche dal sig. Mohamed Yassine Mansouri, Direttore generale degli studi e della documentazione (DGED) e del Dr.Maouelainin Benkhalihanna Maouelainin, segretario generale del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (Corcas), ha ribadito, martedì, '' la forte volontà'' del Marocco di contribuire in modo effettivo ad una soluzione innovatrice che va oltre alle vie classiche per fare uscire la questione del Sahara dal vicolo cieco, deplorando che le altre parti '' si accampano sulla loro posizione, in particolare per quanto riguarda il censimento della popolazione''nei campi di Tindouf.






Da parte sua l'inviato personale del segretario generale dell'ONU per il Sahara, Christopher Ross ha annunciato che le delegazioni si troveranno ''in giugno prossimo in Europa ed in luglio 2012 in un luogo da definire''.






All'uscita del nono round dei negoziati, il sig. Ross ha affermato che questa nuova serie di negoziati informali (11 13 marzo) si è svolta ''in un'atmosfera d'impegno serio, di franchigia e di rispetto reciproco''.






Le parti hanno proseguito ''l'approfondimento della discussione delle loro proposte rispettive'', ha detto, che sottolinea tuttavia che ''ogni parte ha continuato a rifiutare la proposta dell'altro come base unica dei futuri negoziati , pur ribadendo la loro volontà di lavorare insieme per trovare una soluzione conformemente alle risoluzioni pertinenti delle Nazioni Unite''.






Le parti, ha aggiunto Ross in una dichiarazione alla stampa, hanno continuato la loro discussione ''sulle nuove idee enunciate dal segretario generale delle Nazioni Unite nella sua ultima relazione firmata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU'', che nota anche che ''hanno proseguito la loro discussione sullo sminamento, le risorse naturali e l'ambiente''.






A tale riguardo, ha rilevamento, le parti ''si sono rallegrate dei progressi registrati su quest'argomenti ed hanno confermato il loro interesse di continuare a lavorare con le Nazioni Unite su queste questioni ed altri nel quadro dei negoziati in corso''.






Abbordando le misure di fiducia, l'inviato personale ha segnalato che è stata data importanza ai risultati del secondo incontro d'evaluazione con l'ufficcio dell'Alto Commissariato per i Rifugiati a Ginevra i 24 e 25 gennaio 2012 e che le parti hanno confermato ''la loro volontà di partecipare a due seminari organizzati dall'ACR che potrebbero avere luogo in giugno ed ottobre 2012''.






Il Sig. Ross, ha annunciato, che effettuerà una visita nella regione in maggio prossimo.




Ogni parte rifiuta ancora la proposta di l' altra parte come base unica per negoziati futuri




















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lunedì 19 settembre 2011

Ould Sidi Mouloud chiama l'ACR a mettere un termine al trattamento " inumano" inflitto dal Polisario ai giovani sahraoui






Ould Sidi Mouloud chiama l'ACR a mettere un termine al trattamento " inumano" inflitto dal Polisario ai giovani sahraoui


 


Il militante sahraoui Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud ha chiamato, in un'intervista telefonico con la catena " Al Oula" , diffuso nella sua JT di domenica sera, l'alto commissariato ai profughi (ACR) a mettere un termine al trattamento " inumano" inflitto dal Polisario ai giovani sahraoui che osservano un SIT IN dinanzi alla sede della delegazione dell'ACR nella regione di Rabbouni, nel territorio algerino.



Ould Sidi Mouloud che si trova a Nouakchott, ha dichiarato che " non si tratta della prima volta che indirizza una corrispondenza a questo Organizzazione" , rammaricandosi di vedere quest'ultima " rappresentare il solo canale con il quale trattiamo per rivelare le sofferenze sequestrati dei sahraoui nei campi di Tindouf".



Questo " conferma una sola cosa: il posto dove sono sequestrati i sahraoui nei campi di Tindouf è un luogo isolato e sprovvisto di mezzi di comunicazione che non permettono loro in nessun modo di fare intenderli la voce" , ha precisato.



" Il black-out è moneta corrente nei campi di Tindouf in cui non esiste nessun mass media suscettibile di rivelare le loro sofferenze e la loro privazione delle condizioni più elementari; una vita decente" , ha aggiunto, sottolineando che il fronte Polisario sfrutta la loro situazione d'emergenza e la loro tragedia al solo scopo di tirare profitto.



Il Sig. Ould Sidi Mouloud, inoltre, ha espresso il suo rammarico di fronte all'inerzia della Comunità internazionale che, secondo lui, deve intervenire per garantire loro tutela al modo di ciò che avviene in alcuni paesi arabi.

 
 
 
 
 
 
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giovedì 31 marzo 2011

 
 
 
 
 
Alain Juppé: Il piano d'autonomia, “base seria e credibile" per risolvere la questione del Sahara

31/03/2011

Il ministro francese degli affari esteri, il sig. Alain Juppé ha qualificato il piano d'autonomia proposto dal Marocco di " base seria e credibile di negoziati per una risoluzione definitiva del problema del Sahara".


All'uscita di un'intervista con il ministro degli esteri e la cooperazione, il sig. Taib Fassi Fihri, il sig. Juppé ha rinnovato il sostegno della Francia al processo di negoziati tra le parti condotto sotto l'egida dell'inviato personale del segretario generale dell'ONU per Sahara, il sig. Christopher Ross.

Durante questa intervista, il sig. Juppé ha avuto anche l'occasione di salutare il discorso " molto coraggiosi ed anche visionaria" di SM il re sulle riforme istituzionali e si è rallegrato delle " misure ambiziose" prese per la tutela dei diritti dell'uomo in Marocco.

 Quest'intervista che si è svolto al porto d'Orsay in presenza dell'ambasciatore del Marocco in Francia, il sig. El Mostafa Sahel, ha riguardato in particolare le relazioni bilaterali, la relazione Marocco-Europa e la crisi libica.




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martedì 29 giugno 2010

L'Algeria appuntata dall'Ue per il suo ruolo nel blocco della questione del Sahara 25/06/2010








L'Algeria appuntata dall'Ue per il suo ruolo nel blocco della questione del Sahara 25/06/2010

All'occasione della quinta sessione del Consiglio dell'associazione Unione europea/Algeria, tenuta il 15 giugno scorso a Lussemburgo, l'Algeria, di nuovo, ha dato la prova della sua implicazione innegabile nella vertenza regionale sul Sahara marocchino, ed ha dimostrato la sua responsabilità diretta nella situazione che conosce il processo di negoziato in vista di una soluzione politica e definitiva.

La dichiarazione unilaterale pubblicata dall'Algeria all'uscita del Consiglio d'associazione con l'Ue, è outrageante d'ostilità in Marocco e di parte presa contro il regno.

Interrogato sull'argomento, l'ambasciatore del Marocco presso l'Ue, il sig. Menouar Alem, ha dichiarato che un nuovo passo è stato superato dall'Algeria nella sua ostilità in Marocco, chiedendo invano all'Ue di prendere posizione a favore dell'allargamento del mandato del Minurso, e di boicottare gli accordi e contratti che riguardano lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara marocchino.

Questo sviluppo, ritiene l'ambasciatore, smentisce chiaramente lo statuto di " paese osservatore" di cui si rimedia l'Algeria, ed attesta che è partita interamente in questa vertenza che alimenta e avere un colloquio da decenni.

L'UMA, anche, ha fatto le spese di questa radicalisation algerino, indica l'ambasciatore del Marocco, poiché l'Algeria ha ribadito all'occasione di questo Consiglio d'associazione, il suo discorso obsoleto condizionando il rilancio dell'integrazione maghrebina con il regolamento della questione del Sahara marocchino.

Questo, nonostante l'appello lanciato dall'Ue, nella sua dichiarazione, a " l'Algeria e (a) altri membri dell'UMA da intensificare gli sforzi per dinamizzare la cooperazione intermaghrebina".

Criticando queste posizioni, il sig. Alem ha dichiarato che l'Algeria non ha l'autorità morale per stabilirsi in donatore di lezioni in Marocco, in particolare in materia di diritti dell'Uomo, nei confronti della sua situazione ed alle violazioni ricorrenti dei diritti dell'Uomo sul suo territorio.

Ha ricordato che la situazione collettiva, singolare e drammatica nei campi di Tindouf, in territorio algerino, che è stato all'origine dell'appello lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, per la prima volta, nella sua ultima relazione (S/2010/175), alla Comunità internazionale per " riflettere seriamente all'idea di procedere ad un censimento dei profughi ed attuare un programma di interviste individuali " , dovrebbe sfidare, in primo luogo, le autorità algerine sulle loro responsabilità imprescrittibili in questa cartella.

A tale riguardo, il sig. Alem ha ricordato che l'Ue non ha trascurato di fare parte ufficialmente all'Algeria della sua preoccupazione che riguarda gli aspetti umanitari della vertenza attorno al Sahara marocchino, sottolineando particolarmente le condizioni di vita difficili delle popolazioni dei campi di Tindouf.

L'ambasciatore del Marocco, inoltre, ha segnalato che la parte europea ha messo a profitto l'occasione del Consiglio d'associazione per sfidare l'Algeria sulla questione dei diritti dell'Uomo, inducendo le autorità di questo paese ad attivare, in modo concreto, le tutele dei diritti dell'Uomo previste dalla costituzione algerina, in particolare per quanto riguarda " l'esercizio dei diritti e libertà fondamentali, comprese le libertà d'espressione e d'associazione e la libertà di religione e di convinzione, ed incoraggia l'Algeria da avanzare nel consolidamento dello Stato di diritto ".

Il Sig. Alem, d'altra parte, ha dichiarato che le opinioni espresse dal ministro degli esteri algerino all'uscita del Consiglio d'associazione, sull'esistenza di una convergenza ipotetica di posizioni tra il suo paese e l'Ue che riguarda la questione del Sahara marocchino, suscita stupefazione ed interrogazioni, ed indica di una volontà manifesta di ricorrere alla manipolazione ed alla denaturazione della posizione ufficiale dell'Ue sulla questione del Sahara marocchino, nell'intenzione di indurre in errore la Comunità internazionale.

Il Sig. Alem ha ricordato che la dichiarazione dell'Ue sull'Sahara marocchino all'uscita del Consiglio d'associazione con l'Algeria è stata " chiara, franca e responsable" , affermando " il sostegno dell'Ue agli sforzi del segretario generale delle Nazioni Unite ed il suo inviato personale in attesa di trovare una soluzione " politica giusta, duratura e reciprocamente acceptable" alla questione " conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza".

L'Ue, precisò l'ambasciatore del Marocco, si è effettivamente iscritto nella destra linea delle ultime risoluzioni del Consiglio di sicurezza, dichiarando " che le parti devono dare prova di volontà politico e di spirito di compromesso allo scopo di avviare risolutamente negoziati di fondo".

L'Ue, anche, a " destinato tutti i paesi che possono sostenere il processo, compresi i paesi vicini che hanno un ruolo particolare, a giocare interamente del loro influenza" , ricordando così apertamente all'Algeria il suo ruolo reale nella vertenza e le sue responsabilità nella ricerca di una soluzione politica definitiva, un richiamo che il ministro algerino degli affari esteri ha scaltramente omesso di sottolineare, ha indicato l'ambasciatore del Marocco.

Così, la posizione chiara espressa dall'Ue sulla questione del Sahara marocchino costituisce un affronto tanto più duro per la diplomazia algerina, che è stata adottata all'occasione del momento forte dell'ordine del giorno bilaterale tra l'Ue e l'Algeria, rendete le cui autorità algerine speravano di fare un'tribuna per vendere le loro posizioni anacronistiche ed obsolete sul Sahara marocchino.

Il Sig. Alem ha indicato che denaturando scaltramente le opinioni dell'Ue, l'Algeria dimostra la debolezza della sua posizione, e suscita interrogazioni sulla sua serietà e la sua credibilità, all'ora dove il Marocco non cessa di dare impegni in buona fede per attuare, infine, negoziati intensi e sostanziali che mirano a chiudere questa vertenza artificiale e favorire il rilancio dell'integrazione maghrebina tra i cinque paesi della regione, su basi sane e solide.

Il ritorno alla madre patria di migliaia dei sahraoui, come pure il fatto che l'Algeria sia oggi mostrata del dito dalla Comunità internazionale sulle deviazioni dell'aiuto umanitario destinato alla popolazione dei campi di Tindouf, delle violazioni ovvie dei diritti dell'uomo in questi campi, e degli ostacoli che elabora dinanzi all'attuazione del mandato del HCR riguardo ai campi, è altrettanti fatti che suscitano la fébrilità delle autorità algerine e tolgono ogni credibilità alle opinioni dedicate alla questione del Sahara marocchino nelle dichiarazioni algerina, ha concluso l'ambasciatore del Marocco presso l'Ue.


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mercoledì 25 novembre 2009

È importante sostenere gli sforzi del Marocco per la risoluzione della questione del Sahara (ministro belga)










È importante sostenere gli sforzi del Marocco per la risoluzione della questione del Sahara (ministro belga) 25/11/2009

Il ministro belga della cooperazione allo sviluppo, il sig. Charles Michel, ha sottolineato, martedì a Rabat, l'importanza di sostenere gli sforzi del Marocco per la risoluzione della questione del Sahara.

" Il governo belga considera che è importante sostenere gli sforzi del Marocco per arrivare ad una soluzione della questione del Sahara e saluta la proposta d'autonomia formulata in questo senso dalla parte marocchina " , ha dichiarato allora di una conferenza stampa tenuta con il ministro degli esteri e della cooperazione, il sig. Taib Fassi Fihri, all'uscita dei lavori del 18esima sessione della commissione mista maroco-belga di cooperazione allo sviluppo.

Da parte sua il Sig. Fassi Fihri ha sottolineato la forte simbolico della presenza di LL.AA.RR il principe Philippe del Belgio e la principessa Mathilde alla chiusura dei lavori della commissione mista maroco-belga, che riflette la " volontà ferma e l'interesse confirmato" per il rafforzamento della cooperazione bilaterale nei vari settori.




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martedì 24 novembre 2009

L'iniziativa d'autonomia, metterà un termine alle sofferenze delle donne nei campi di Tindouf (organizzazioni femminili)









L'iniziativa d'autonomia, metterà un termine alle sofferenze delle donne nei campi di Tindouf (organizzazioni femminili) 24/11/2009


Le Organizzazioni femminili a Laayoune hanno perorato, domenica, per l'accelerazione dell'attuazione dell'iniziativa d'autonomia delle province del sud, considerata come l'unica soluzione possibile per regolare definitivamente il conflitto artificiale del Sahara e mettere un termine alle sofferenze delle donne e dei bambini nei campi di Tindouf.

" L'attuazione di questa soluzione metterà un termine alle sofferenze delle madri e dei bambini nei campi di Tindouf in cui sono sottoposti a forme atroce di sfruttamento e d'intimidazione morali e sessuali, come sono vittime di atti di separazione tra le donne e la loro progenie, forzati a vivere altrove lontano dal grembo familiare e dall'affezione materna" , hanno sottolineato quest'organizzazioni in una lettera indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite, il sig. Ban Ki-moon, e di cui lettura è stata data nel corso della riunione di comunicazione tenuta al palazzo dei congressi a Laayoune.

In questa lettera, hanno rilevato che " i soli beneficiari di questa catastrofe umanitaria " chi " non deve essere dimenticata" sono " i dirigenti dell'Algeria ed i loro agenti al Polisario ed alcuni separatisti all'interno che non rappresentano che loro anche e fanno rilancio politico e della questione dei diritti dell'uomo un fondo di commercio per arricchirsi ".

Hanno notato che " gli ultimi sviluppi attraverso i quali i servizi algerini dell'invetigazioni hanno tentato di deviare gli sguardi delle sofferenze dei nostri genitori che vivono da oltre 35 anni sul suolo algerino, creando di qualsiasi parte l'affare della denominata Aminatou Haidar, costituisce una fuga davanti ed un disimpegno delle responsabilità per non sedersi alla tavola dei negoziati sorvegliati dalle Nazioni Unite in vista di arrivare ad una soluzione pacifica, giusta e duratura della questione del Sahara".

" La sola rappresentatività femminile legale riconosciuta alla scala internazionale è quella che emana dallo scrutinio al mezzo di elezioni democratiche" , ha fatto osservare, condannando " i tentativi inutili dei servizi algerini dell'investigazione ed i loro agenti nei campi di Tindouf che mirano a presentare ed imporre alcuni nomi come rappresentanti dei sahraoui ".

Hanno anche espresso la loro fiducia nel lavoro effettuato dal sig. Ban-Ki-moon, alla testa dell'ONU per rafforzare la pace e la sicurezza internazionali, che mette in valore gli sforzi fatti dai suoi rappresentanti ed i suoi inviati e l'insieme delle componenti della missione del MINURSO per incoraggiare tutte le parti al dialogo in vista di arrivare ad una soluzione giusta e realistica al conflitto artificiale del Sahara marocchino.





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